Ashram di Babaji nella rossa terra di Puglia a Cisternini, tanti ma tanti anni orsono.
Un work shop intensivo di yoga con il mio amato maestro Mario Ciccarelli mi ha portato in questo luogo magico.
Sveglia alle 6 per poi partecipare alla Puja (presso la religione induista, Pūjā (dal sanscrito reverenza) è un termine che genericamente indica un atto di adorazione verso una particolare forma della Divinità, che può esprimersi in un'offerta, un culto, una cerimonia o un rito).
Meditazione, Canti, silenzi, offerte di frutti e cibo al fuoco centrale, suono della conchiglia gigante alimentata dal soffio potente di un uomo. Poi una donna passa porgendoci in mano pezzetti di ciò che mi sembrava torrone. Porto alla bocca, sciolgo sulla lingua… dolcezza, pasta ruvida di sesamo e mandorle.
Tutto il mio essere nello scoprire per la prima volta quei sapori, che pur già conoscevo ma non con questa meravigliosa intensità, è in festa.
I sensi sono amplificati, espansi dopo la meditazione e la pratica.
Assaporo e mi sento sapore allo stesso tempo. Solo dopo, durante i giorni a seguire, mi rendo conto che ho sperimentato attraverso questa esperienza, partita dalla meditazione, la pratica yoga e la puja, il senso dell’unione completa, ho vissuto Lo Yoga – l’unione.
Oggi nel 2016 desidero realizzare un’idea nata qualche anno fa, facendo tesoro di questa mia esperienza appena descritta.
Meditazione, canto, yoga immersi nella natura per poi, con tutto l’essere predisposto alla meraviglia del sentire, sperimentare il gusto, il profumo, l’incanto del succo d’uva fermentato – il vino. Liquido carico di storia e di significato simbolico dell’umano.
Ne parlai in passato a qualcuno, risata a mo' di sfottò “eh, già bella idea , prima vi ubriacate e poi fate yoga, beh, allora vengo anch'io se questo è yoga!”.No, questo per l’appunto non è yoga, yoga non è e non è mai stato l’eccesso, ma la ricerca dell’equilibrio, del rispetto, dell'ascolto e dell’unione delle cose. Provai delusione e poca convinzione nel portare avanti il progetto dopo queste reazioni.
Non ho realizzato la mia idea fino a quando ho incontrato il maestro di Tantra – Hatha Yoga Paolo Proietti. Gliene parlai quasi per scherzo. Sorpresa, meraviglia. Paolo non commentò negativamente e nemmeno i suoi colleghi-amici che resi partecipi in una nostra chat. Anzi, mi dissero: “Facci sapere quando organizzi il prossimo evento”.
Ma io quest’evento non l’ho mai organizzato prima!
Perché? Si chiede il mio essere. Perché non ci hai creduto fino in fondo, perché?
Scatta qualcosa…
Il giorno dopo mi ritrovo al cellulare a parlare con Enrico di Martino dell’azienda vinicola Cascina Belmonte (http://www.cascinabelmonte.it) per descrivergli la mia idea. Accetta. Sopralluogo: natura stupenda, boschi, prati, vigne. Il mio cuore sorride mentre scegliamo lo spazio verde con vista sui vigneti dove accogliere gli yogi e le yogini, dove si svolgerà la meditazione e la pratica e la degustazione a seguire.
“E se qualcuno proprio non vuole assaggiare il vino, abbiamo ottimi succhi naturali d’uva non fermentata”, sorride Enrico mentre mi porta verso gli alveari, con le api uscite tutte a sciamare per la grande calura. Cammino a piedi nudi nel prato ricolmo di fiori e cavallette, torno all’entusiasmo dei bambini mentre Enrico mi dice: “Io su questi prati ci giocavo da bambino”.
Scegliamo i giorni di luna piena.
Si, ci sono! Un altro dei miei sogni si sta per realizzare. Mi guardo attorno ricolma di felicità. Vedo, percepisco, annuso l’attenzione nel far crescere le vigne in modo naturale, biologico.
Tutto questo si sentirà sul palato, ne sono certa, quando gusteremo il profumo del vino e saremo gusto e colui/colei che gusta allo stesso tempo. Saremo in unione con un universo magnifico.
E allora che Yoga sia, Per Bacco!