Da quando ho deciso di mettermi in rete
con le mie attività professionali, tra cui in primis lo yoga, sono
riemerse, e a tratti emerse per la prima volta, domande di varia natura
a cui ho cercato di dare via via risposta, accorgendomi in qualche
occasione che non avevo una risposta precisa o non ce l’avevo
ancora.
Porsi domande tuttavia chiarifica la
direzione, può far emergere indecisioni e allo stesso tempo
evidenziare un disegno che nonostante tutto portiamo avanti da
sempre. Il più delle volte anche a nostra stessa insaputa.
Quindi ho incominciato a porre domande
alle persone che frequentano i miei corsi:
Quale è il tuo sogno più grande?
Lo hai realizzato?
E se la risposta è no, cosa ti
trattiene o ti impedisce di realizzarlo?
Grande la sorpresa nello scoprire
quanto è arduo dare espressione verbale al proprio sogno.
Facce sgomente in sala, alla mia
domanda posta all’inizio della lezione di yoga. Silenzio che
cala. Forse timore di esporsi? Certo, ma poi piano piano emerge per
lo più la consapevolezza di un’assenza di sogni, almeno quelli da esprimere ad alta
voce. Come mai? Cosa ci impedisce di dare voce forte ai nostri sogni?
Quando smettiamo di sognare? Quando smettiamo di osare a parlare dei
nostri sogni? A che punto della nostra esistenza pensiamo che sia il
caso di accantonare il sogno in un cassetto?
Una risposta mi è rimasta
particolarmente nelle orecchie:
“Il mio sogno più grande è scoprire
quale è il mio sogno”
Cos'è che impedisce la realizzazione
del vostro sogno?
Si fa largo una voce timida. Un volto
femminile con meravigliosi occhi a mandorla sussurra quasi per se
stessa all’inizio della lezione, prima di intonare l'Om… la
paura.
Quale è il vostro sogno più grande?
Vedo il viso di una ragazza riempirsi
di lacrime, emozione che sale. Emerge un sogno, un sogno che porta
tanto fuoco, lacrime per qualcosa che è stato abbandonato sul
cammino esistenziale.
Qualcosa che sceglie di non condividere
con noi.
Si intuisce, si respira, si sente
nell’aria il profondo valore e l’importanza del suo sogno.
La domanda deve aver smosso un luogo
remoto dell’anima che va al di là delle asana, al di là di
qualsiasi tecnica di respirazione, ha smosso lo yoga – l’unione
nella sua interezza.
I perché nello yoga si evidenziano.
Le domande dell’umano, i perché – kimartham in sanscrito, tasselli fondamentali su cui la disciplina
si è potuta sviluppare.
Lina 8.2.2016