giovedì 27 aprile 2017

Vanda Scaravelli (2) - Lo Yoga all'insegna del non fare


Vanda Scaravelli (1908-1999) inizia a praticare yoga attorno ai 40 anni sotto la guida di B.K.S. Iyengar e di T.K.V Desikachar, spesso ospiti della casa di famiglia Scaravelli  a Gstaad in Svizzera. Una profonda amicizia la lega per tutta la vita a Krishnamurti i cui insegnamenti sembrano aver lasciato eco nel nuovo e personalissimo modo di praticare yoga che Vanda Scaravelli svilupperà nel tempo; uno yoga all’insegna del non fare, del permettere al corpo di esprimersi in leggerezza attraverso il contatto continuo con il respiro e la forza di gravità. Il suo innovativo approccio allo yoga si basa sull’allineamento della colonna vertebrale e sul continuo ascolto del proprio corpo. Nel 1991 pubblica “Awakening the spine”, uscito in Italia nel 2014 con il titolo “Tra Terra e Cielo”.


martedì 25 aprile 2017

Vanda Scaravelli (1) - Yoga libero (a) dallo stress





Yoga libero (a) dallo stress, il gioco di parole è nato dalla considerazione del sottotitolo del libro  "Awakening the spine" di Vanda Scaravelli che nella versione inglese recita "The stress-free new yoga...".

Nella traduzione italiana  "Tra Cielo e Terra, risvegliare la colonna vertebrale con la pratica yoga" (Mediterranee) non vi è più alcun cenno a quei due aggettivi di fondamentale importanza e significativa rilevanza:  stress-free e new (libero da stress, nuovo).
Vanda Scaravelli pubblica il libro nel 1991 scegliendo un sottotitolo che, proprio per arricchire la spiegazione del suo approccio allo yoga, pone l'accento su un altro modo di intendere e praticare lo yoga rispetto ai metodi comuni. Uno yoga libero dallo stress e nuovo. Questo insolito, inaspettato binomio yoga e stress nell'accettazione della Scaravelli ha richiamato fortemente la mia attenzione. "Stress-free yoga" yoga libero dallo stresso. Come è possibile che lo Yoga tanto decantato come disciplina che libera dallo stress possa al contrario essere foriero di stress.

La precisazione del sottotitolo presuppone che la yogini Scaravelli deve aver osservato, rilevato, attorno a sé un modo di praticare yoga che, per assurdo,  genera stress. In cosa consiste questo stress generato dallo yoga? In uno dei passaggi del libro intravediamo una possibile risposta:

“Proveremo in questo libro a incoraggiare un atteggiamento serio verso il nostro corpo, che abbiamo trascurato per troppo tempo. Questo atteggiamento è rivolto sia al corpo che alla mente. […] Dobbiamo imparare ad ascoltare il nostro corpo, assecondarlo piuttosto che contrastarlo, evitando gli sforzi e concentrandoci su quel delicato punto dietro la schiena (dove la colonna si muove nelle opposte direzioni). Resteremo molto sorpresi nello scoprire che, se saremo gentili con il nostro corpo, lui reagirà in modi incredibili”. 



Evitare gli sforzi e assecondare il corpo, dice l'autrice, il nuovo approccio di Vanda Scaravelli pone l'accento sulla gentilezza e sull'ascolto più che sulla ricerca spasmodica di chiudere a tutti i costi una posizione.  Il contrasto tra corpo e mente crea evidentemente stress al praticante, ma andrei ben oltre affermando che tale stress si trasmette anche a chi assiste o ammira una posizione conquistata attraverso questo combattimento.
Ciò che accade spesso nell'osservare immagini di posizioni complesse eseguite formalmente in modo impeccabili,  troppo spesso sembra che le riprese traspirino letteralmente lo sforzo e il contrasto del praticante tanto che chi guarda resta quasi prigioniero in una sorta di mera ammirazione per la performance. Quanto diversa invece la pratica di Vanda Scaravelli,  gli scatti che la immortalano  nel suo fluire morbido, dolce e al contempo tonico all'interno delle posizioni danno un'idea precisa del suo approccio allo yoga. Persino l'osservatore respira, si apre, ascolta quasi il corpo nell'assenza di sforzo e contrasto. È lo yoga nuovo, libero da stress di Vanda Scaravelli.