lunedì 28 dicembre 2015


 Ellen Auerbach da http://www.museumdefundatie.nl/693-Auerbach_EN.html

Pensieri by Lina 

18 Dicembre 2015: le Donne del Bauhaus.

Ore 9: appuntamento mattutino per registrare l’intervista di Barbara Favaro sulla bellezza e il suo progetto Visions make Beauty
ore 10.05: termina l’intervista ma non riesco a staccare e, non so come e da dove, all’improvviso e inaspettatamente mi si presenta nella mente “Bauhausfrauen... le donne della scuola del Bauhaus”. Anni addietro avevo sfogliato un libro tedesco che parlava dell’importanza della presenza di docenti femmine nella scuola del Bauhaus, pensai all’epoca: guarda te! Allora il Bauhaus va ben oltre Walter Gropius e gli altri più noti nomi maschili, ma perché non vengono ricordate le figure femminili perché non viene dato spazio in generale a chi contribuisce in modo fondamentale alla riuscita di un'impresa, uomini o donne che siano?

Nel libro  Bauhaus-Frauen - Meisterinnen in Kunst, Handwerk und Design di Ulrike Müller  purtroppo non ancora tradotto in italiano si raccontava di un'insegnante, caspita non mi ricordo più il nome! Forse Anni Albers,  del corso di elaborazione e creazione tessuti che spronava la fantasia dei studenti facendoli sperimentare il movimento nella danza per poi mettere in tessuto tale esperienza (http://www.aaa.si.edu/collections/interviews/oral-history-interview-anni-albers-12134). Metodi non ortodossi, innovativi, magari tanta educazione scolastica odierna polverosa e arida potesse prendere spunto! 
Vado a cercare su google, ecco che si presentano i nomi di altre due docenti Florence Henri e Ellen  Auerbach. Guardo le loro foto, quanta freschezza e curiosità nello sguardo al quotidiano, rivisitato attraverso la figura della donna. Bauhausfrauen, donne del Bauhaus, spesso tras(o)scurate nel raccontare la famosa scuola di Weimar.
La loro curiosità, l'espressione del movimento e la loro tenacia mi incantano e mi portano continuamente all'analoga espressione presente nel teatro e nello yoga, presente nella vita in fin dei conti.
Sorrido e mi chiedo: ma da dove sarà scattato questo pensiero? E subito dopo: ma potrò pubblicare le foto che ho scelto da internet per condividerle? 

Sì, eccole quelle di  Ellen Auerbach e Florence Henri :

Ellen Auerbach da http://www.museumdefundatie.nl/693-Auerbach_EN.html


Florence Henri http://artblart.com/tag/florence-henri/

lunedì 21 dicembre 2015

MATSYENDRA


Si narra che un giorno un pesce, nuotando nelle tranquille acque dell'oceano Indiano si trovò a passare nei pressi di una caverna e rimase affascinato da una voce melodiosa. Essa apparteneva al dio Shiva che in quel momento era intento ad illustrare alla sua amata sposa Parvati le magiche âsana da lui stesso create e riservate esclusivamente agli dei. Il pesce, ascoltando questi insegnamenti, subì una radicale metamorfosi che lo trasformò in uomo. Da allora, Matsyendra, che in sanscrito significa «pesce fatto uomo» o anche «signore dei pesci», tramandò in gran segreto le tecniche apprese dal Dio ai suoi discepoli, divenendo così il primo Yogin. La leggenda suggerisce che le origini dello Yoga si perdano nella notte dei tempi: è molto difficile risalire ad una data precisa in cui questa disciplina iniziò a diffondersi. Il termine Yoga deriva dalla lingua sanscrita e significa “unione”. L'essenza di questa scienza millenaria è il superamento da parte dell’uomo e della donna di tutti i dualismi (bello-brutto, buono-cattivo, giusto-sbagliato...). Questa nuova consapevolezza, se raggiunta, rende possibile la fusione con la parte divina dentro di noi e l’unione con tutte le altre energie dell’universo.
Il racconto illustra le fondamentali trasformazioni che l'uomo può attivamente produrre su di sé grazie alle tecniche dello Yoga. La sua pratica dona infiniti benefici a livello fisico, psichico e mentale e può aiutare a realizzare appieno le potenzialità umane risvegliando o scoprendo risorse latenti.


Lina

Immagine catturata dal web

lunedì 7 dicembre 2015

CONTATTO AMOREVOLE


Lo Shiatsu è un contatto amorevole capace di produrre un cambiamento nel flusso energetico di entrambe le persone coinvolte sia in chi riceve il trattamento (uke) sia in chi lo pratica (tori).

Una sorta di ritorno a casa dove, grazie al tocco sapiente di tori, le tensioni possono essere sciolte e le condizioni di malessere di varia natura possono essere riarmonizzate. 

Durante il trattamento di circa un ora ricevuto vestiti comodamente tori esercita pressioni attente e rispettose con le dita e le mani su uke al fine di stimolare in quest’ultimo le naturali risorse al recupero del benessere.

Il trattamento Shiatsu offre a ciascuno l’occasione di raggiungere uno stato fisico e mentale di rilassamento, leggerezza, spensieratezza e gioia tipica della vacanza.

Lina 

Immagine catturata dal web