A sorpresa mi vengono incontro immagini di bambini che si
piegano morbidi come fuscelli in posizioni per loro del tutto naturali, almeno
così sembra. A vederli ci si dimentica quasi della complessità di certe
posizioni, è un gioco. Krishnamacharya solleva una bambina con i piedi, l’accompagna
nelle rotazioni e nelle ridiscese.
Krishnamacharya gran studioso di yoga e ayurveda, insegnante
guida di maestri insigni come K. Pattabhi Jois, B. K. S. Iyengar e Indra Devi,
prima donna, per di più occidentale, ad essere accolta nelle sue classi.
Lo yoga e le donne, m’incuriosisce l’argomento. Prendo in
visione altri filmati e vedo praticare le donne. All’epoca, stiamo parlando dei
primi decenni del ventesimo secolo, lo yoga era riservato quasi esclusivamente
agli uomini.
Indra Devi è stata la prima donna occidentale ad essere
ammessa a studiare con Krishnamacharya, il quale non trascura di insegnare,
condividere e tramandare lo yoga anche alle donne a lui più vicine – sua moglie,
Srimathi Nâmagiriammal e le sue figlie. Una
delle tre figlie, Alamelu Sheshadri, è la prima donna ad essere da lui introdotta ai
Veda.
Un video in bianco e nero vede Namagirammal eseguire le
variazioni di Shirshasana, sorriso furtivo, mezzo celato alla telecamera
nell’uscire, forse troppo veloce, da una posizione svela la dolcezza e la gioia
di questa donna mentre pratica lo yoga.
L’importanza
data da Krishnamacharya all’insegnamento dello yoga alle donne è narrata nel
film Der atmende Gott (tradotto in inglese
ed in francese) del 2012, dedicato interamente alla ricerca delle radici più
recenti dello yoga.
Accanto a Almelu Sheshadri vediamo Shri Shuba, l’ultima
figlia di Krishnamacharya quasi sessantenne al momento delle riprese, durante
la pratica giornaliera dello yoga appreso da suo padre.
Oggi solo in America le donne rappresentano, secondo uno
studio del 2016, il 72 % dei praticanti yoga.
2016-yoga-in-america-study-conducted-by-yoga-journal-and-yoga-alliance-reveals-growth-and-benefits-of-the-practice
In Italia mancano purtroppo dati ufficiali, ma
complessivamente la popolazione dei praticanti yoga è stimata, nel 2016, all’incirca
in 2 milioni.
In Italia, da quanto posso osservare nelle classi di yoga da
quasi tre decenni, siamo più o meno sulle stesse cifre americane per presenze
femminili.
Quando Krishnamacharya decise di estendere l’insegnamento
dello yoga all’altra metà del cielo, difficilmente poteva prevedere un tale
successo.
La situazione di partenza si è invertita, oggi, numeri alla
mano, lo yoga è donna. Il perché mi sfugge, ma indagherò.
By Lina Coppola
By Lina Coppola
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