domenica 5 febbraio 2017

Yoga e Teatro


Yogatheatre  

La postura incide sugli stati d’animo e viceversa




Lo stimolo per questa considerazione è dato da un trafiletto apparso sul Brescia Oggi in data odierna: La postura corretta è un’arma in più contro la depressione (pg 68).
Si tratta di uno studio eseguito dall’università di Auckland su un campione di 61 persone (l'articolo purtroppo non fornisce le fonti della ricerca). Scopro che i risultati dello studio eseguito saranno resi pubblici nel marzo del 2017.[1] 
Una delle conduttrici del test, la dottoressa Elisabeth Broadbent, descrive l’origine della ricerca su postura e lievi stati depressivi: “Il motivo per cui mi sono imbattuta in quest’argomento è che un giorno stavo camminando lungo la strada, sentendomi un po’ triste dopo una brutta giornata. Ho notato che stavo camminando con le spalle curve e guardando a terra. Ho sollevato lo sguardo, sistemato le spalle, e subito mi sono sentita meglio ". [2]
Questa considerazione ha portato la dottoressa a ipotizzare che potesse funzionare anche per altre persone. Da qui il test conseguito su 61 persone affette di un lieve o moderato stato depressivo. Il gruppo in generale presentava una postura con spalle cadenti e schiena curva. Durante l’esperimento, a metà dei partecipanti è stato concesso di sedere nella postura abituale ricurva, mentre all’altra metà è stato richiesto di sedere con la schiena dritta, di guardare dritto davanti, far scendere le spalle e roteare le scapole indietro e in basso in modo da aprire il torace. Dopo aver sottoposto i due gruppi a vari test in cui la soglia di stress saliva, è emerso la riduzione del senso di affaticamento e l’aumento di entusiasmo nelle persone sedute in una postura corretta.
Il pensiero vola al teatro poiché nel cercare di interpretare una persona triste, o lievemente depressa, è possibile indagare il personaggio mettendosi da subito in una posizione con le spalle ricurve, la schiena crollata e lo sguardo basso. Siffatta posizione farà emergere pian piano nell’attore la possibilità di indagare uno stato d’animo pesante, poco gioioso e piuttosto cupo. Nel teatro si può procedere dunque all’inverso. Una posizione meramente fisica, tenuta per un considerevole lasso di tempo, potrà far emergere un mondo emotivo, uno stato d’animo preciso.
Danio Manfredini, meraviglioso interprete teatrale, era solito farci scegliere posizioni prese dall’arte pittorica o dal mondo delle sculture. Immobili per un tempo indefinito nell’atteggiamento plastico, si ascolta e si osserva il lento assurgere di sensazioni e mondi emotivi originati semplicemente dallo stare fermi in un gesto preciso congelato.
Teatro chiama Yoga. Il ricordo va ad Antonella Barbieri, la mia prima insegnante di yoga, mentre, tantissimi anni fa, affermava “Lentamente, vi assicuro, Virabhadrasana (posizione del guerriero) e le altre posizioni yoga agiranno sul vostro mondo interiore, facendovi acquisire maggiore coraggio, fiducia in voi stessi e consapevolezza”.
All’epoca sorridevo tra me e me pensando: “Figuriamoci!”. Oggi dopo quasi una trentina di anni di yoga dico sì, è così. L’ho sperimentato in prima persona. Sono convinta che una postura corretta possa essere un’arma in più contro uno stato lieve di depressione.

[1] Upright posture improves affect and fatigue in people with depressive symptoms, Journal of Behavior Therapy and Experimental Psychiatry, Volume 54, Issue null, Pages 143-149, Carissa Wilkes, Rob Kydd, Mark Sagar, Elizabeth Broadbent.
[2] Traduzione mia da www.psychologytoday.com/blog/minding-the-body/201701/good-posture-may-ease-symptoms-depression.






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